È sera ormai, rarefatta in nebbia, attorno ai rami d’albero, attorno alle tue dita è sera. Sono, le dita tue, come nuovi nati di rosa dai quali, io me lo aspetto, a marzo spunteranno gemme e, da quelle gemme altre gemme ancora e poi, come all’apice di un orgasmo, gonfie rose vellutate, forti e nello stesso tempo delicate.

Ma è sera ormai, sera d’inverno. E mentre il tempo cova tutte queste cose, restano sogni le tue dita, le gemme e le nuove rose e io, io sono solo qui a guardare scender la nebbia e aspetto, attendo come sempre lo sgattaiolare della luce d’alba…

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