
E se le tue mani, se il tuo sorriso, se il tuo volto, se i tuoi seni, se l’incavo del ginocchio, se la fossetta tra la spalla e il collo, se le dita dei piedi, se l’iride quando arriva la luce, se le vene del dorso delle mani, se l’apice delle unghie, se l’attaccatura dei capelli dietro la nuca, se le ciocche che ricadono sul cuscino, se il profilo del naso, se quella minuscola peluria sulle braccia, se il candore del gomito, se l’ampiezza del sorriso, se lo scroscio della risata, se la vetta dei capezzoli, se l’incipit della tua schiena, se quando raccogli i capelli, se quando scrivi e ti nascondi, se quando accarezzi un gatto, se la tua labbra quando dici “poco”, se il mare che vedi, se il vento che percepisci, se la sabbia che leggera calpesti, se la notte che attraversi, se il calore che emani, che io colgo, raccolgo, aduno, non sperpero, tengo caro, custodisco, accarezzo, conservo, innalzo, venero, bacio come il devoto bacia l’altare del divino.
