Una volta un mio mille volte superiore di grado al lavoro, in una di quelle Convention milionarie dove gli impiegati vengono invitati solo per fare numero e per stare tutto il tempo ad occhi sgranati a pronunciare “Wow!” “Fantastico!” “Bellissimo!”, ebbe a dire, durante un discorso “Io amo l’incertezza! L’incertezza è sinonimo di movimento, dinamismo! L’incertezza ti fa stare sempre in moto, vigile, pronto!”

E tutti a dire “Wow!” “Fantastico!” “Bellissimo!” Beh, noi ora possiamo dire di essere addirittura circonfusi dall’incertezza; avvolti nell’incertezza. Incertezza del futuro, del lavoro, della salute, della pace, dei diritti. Ed in effetti sì, questa incertezza genera movimento. Movimenti intestinali, coliti, pressione alta, stress, malattie del sistema immunitario. Si: anche noi partecipiamo a questo grande moto collettivo diarreatico mondiale! Siatene fieri perché tutti noi collettivamente lo abbiamo voluto, privilegiando un modo di vivere che non era il nostro, basato sulla competizione, sul primato, sulla velocità e sul bruciare l’avversario con ogni mezzo: anche in farmacia, anche alla posta o nella rotatoria.

Buona vita. Devo correre!