È quell’alba inondata da un cielo coperto, tra il grigio e il celeste, che non crederesti possibile eppure è possibile tutte le volte. È l’alba ennesima in cui ti senti vivo, ma assente.

Non si tratta di tristezza, ma di consapevolezza. Ci sono milioni di cose ad elevare l’anima ma nessuna di queste è per te. Perché non le cerchi; perché non le rischi anche se le pensi. E intanto intorno a te si svuota. Attorno a te diminuisce un mondo. Persone con cui condividesti momenti e che non hanno più momenti. Quel che è strano è che non riesci a scordarle, queste persone. Tutti dicono “il tempo guarisce le ferite”. Non il mio tempo. Le mie ferite sono aperte e vive e sempre, giorno per giorno, dicono la loro e vogliono essere ascoltate.

Le uniche cose che mi consolano solo quelle decisamente gialle e decisamente vive. Ostinate margherite gialle; caldi ombrelloni gialli aperti a giugno, gialla crema che si apre sotto al taglio del cucchiaio. Giallo vita .

Foto: Amici Sandro
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