Energumenia

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Molti di noi si trovano inevitabilmente fuori coordinata, in un posto che non era fatto per starci loro, dove regnano altre specie di uomini ben diverse da questi molti. Completamente storditi e sbandati si trovano a dover avere a che fare con i “managers”, con gli idraulici Dracula, con gli elettricisti squalo, con i primari orca e con tutta una serie di personaggi di infimo ordine, bestemmiatori per mancanza di padronanza della lingua; quelli che mettono il PORCO da tutte le parti.
Porco D non mi stampa il PC
Stasera devo andare alla Conad Porca M
Porco D ho sbagliato una routine di controllo dei Bugs di sistema”…
Oppure con i divertiti ad oltranza. Che devono ballare il “ballo di gruppo”alzando alternativamente la gambetta sinistra e il braccio destro e la gambetta destra e il braccio sinistro e infine battere le mani (due volte), che devono cantare al Karaoke, vestirsi in rosa se la circostanza lo richiede, mettere giacca e cravatta in occasioni particolari, che solo loro sanno. Assistere a discorsi senza un vero capo e una vera coda: come vedere un toro con due culi alle estremità. Discorsi tipo:
Quanto mi sono divertito l’altro ieri al Parco GonzoGonzo! Ci ho portato anche Davide che mi ha dettomamma! Dobbiamo tornare presto per vedere se il clown Beppe è ancora più grasso! -” e tutti intorno, mamme e colleghi maschi che si sperticano “Che tesoro… ma che dolcezza!
Discorsi tipo “Ma dici che Gobrovic ci va al Real? Si accontenta di 30 milioni l’anno esentasse? Ma quando mai… è abituato ad altre cifre…
O tipo
Renata l’hanno vista con Renzo
Scopano!
Boh…affari loro…
Ma sì… affari loro…
O tipo
Voi credete che la PANDEMIA sia passata… no signori! Ho notizia che si stia di nuovo diffondendo in Birmania tra i diavoletti…
I Diavoletti in che senso…
I Diavoletti della Birmania!
Ahhhh
Ahhhh
E quando accendono la televisione, questi che sono comunque ancora molti, si trovano a vedere la TV ON DEMAND. Trecento tipi diversi di programmi sulla cucina. MasterChef Angola, Australia, Borneo, Irlanda, cucine pazze dove cretini rubizzi vengono pagati centinaia di migliaia di Euro per incazzarsi come Babbuini davanti ad una carbonara…
Cose così. Vi rendete conto?

E Calvino? Buzzati? Kafka?
Ohhh mio nonno ha lasciato centinaia di questi libri sugli scaffali. Io ho chiamato Alfio il facchino. Ha mollato un paio di scoregge perché pesavano un botto, ma almeno li ha caricati nel Ducato e me ne ha liberato.

Calvino, Buzzati, Kafka…

Elogio della solitudine

Ieri passeggiando nella folla di una manifestazione paesana mi sono reso conto di essere estraneo a tutta quella gente e ancora di più, estraneo alle persone che erano con me e che conosco e che mi conoscono. A parte che occorrerebbe capire bene cosa significa “conoscersi”.
La maggior parte delle volte si tratta di una frequentazione banale che si basa sullo scambio di opinioni da piazza di paese e dove solo uno dei due soggetti parla mentre l’altro supinamente ascolta, intervallando dei “sì certo” a dei “Beh, è chiaro”.
La conoscenza al massimo può arrivare a sé stessi. Perlomeno la consapevolezza di sé, che è già tanto difficile da raggiungere. Se fossimo perfettamente coscienti di noi sapremmo che l’esistenza, la morte, il dolore alla fine non sono che percorsi che uno si trova a percorrere da solo.
Dovrei affrontare uno studio sociologico che non sono minimamente in grado di sostenere, ma il gruppo “umano” è nato per scopi di difesa e perché in tanti era più facile andare a caccia e procacciarsi prede. Ora non è più necessaria questa “unione in gruppo”. Altrimenti non staremmo tutto il giorno davanti al nostro smartphone ignorando tutto ciò che è esterno al nostro microcosmo.
Soli si sta benissimo. Non vi fate incantare da quelli che sostengono “l’unione delle anime”, la “comunione dello spirito”.
O sono wedding planners o sono preti.

Isola d’Elba (2017) @crphoto64