Provo invidia per quelli che guardando nelle tasche
vi trovano risposte.
E’ colpa loro o merito di Dio,
Oppure è degli altri il demerito di tutto
Invidia per quelli che in eterno son nel giusto.
La mite moltitudine che scatenò guerre e punizioni
nel nome della “carità”.
Ora eccoli qui che si strappano vesti e cantano la Gloria
Dopo duemila secoli hanno ancora foia, impeto, baldanza
levano in alto coppe orlate di lapislazzuli e vecchia bava
esibiscono scheletri e falangi come prova
e si vantano di avere la “Certezza”
Ecco provo invidia per questa dabbenaggine, per questa noncuranza
per questo cieco non voler sapere.
Perché per viver meglio questa folla sciocca
deve convincersi di essere migliore di quegli che le è seduto accanto.
Month: January 2024
Vai!
Piccola infaticabile formica
Che vede il filo d’erba all’orizzonte
Sappi che oltre quello devi andare
Oltre il recinto, al di là del vallo
C’è tutto un mondo che agli occhi ci s’accende
Un mondo che ti aspetta e da scoprire!
Va quindi, piccola formica.
Non ti addolorare dello sguardo sperso
Di chi non comprende
Che oltre il filo d’erba tutto un universo canta, si disvela. Già ti aspetta!
Va!
Un grido
Un grido abita in me,
che mai si svela.
Nei bar
Nei bar quelle disastrose vetrate che mostrano la nostra debolezza
piegati sul bicchiere a ricordare,
senza poter capovolgere il destino.
Senza poter tornare indietro
siamo quel che siamo
mentre scende penosamente dentro il vetro
il veleno che ci stordisce.
Nei bar è così crudele la fredda noncuranza
con cui i baristi nettano i banconi
dopo che mille anime vi si sono perse.
E’ quasi il simbolo di una civiltà che cade
in una privatizzazione del dolore.
E’ quasi certamente il simbolo
di una civiltà che cade.
A mio padre
Avevo un amico e un angelo
angelo caduto
e da allora ho compreso ancora meglio
quant’è ineluttabile la morte
Questo grande spettacolo all’aperto
che presto finisce e dove nessuno applaude
Però ci resta un seme di gioia e di dolore
un dolce pulviscolo.
Ogni tanto appare a notte fonda
dorato e luminoso, così denso di candida purezza
che ci accompagna in sogno
e fa sì che il risveglio non sia sopra un crepaccio
sul limitar di un botro
Quest’angelo gentile, dignitoso
di cui ciascuno parla con rispetto
è qui, a me dirimpetto
a rammentarmi che la vita è breve
e in questo lasso
non ci resta che essere puliti
e in armonia col mondo.
Senza titolo
Cose che non ho detto
O cose che ho detto troppo
O cose che potevo fare e non ho fatto e cose
Che potevo evitare.
Tutto, che sia stato detto o fatto,
Giusto o sbagliato che sia
L’ho fatto per gli altri. E forse questo
È l’unico errore certo.
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