Passeggiata 1

Verde incolto e strisce di cantiere, muri sbrecciati e umidità che sale, finestre sui cortili e un bimbo, da solo , che lancia verso la quercia un sasso e poi si pente. Là a ponente smettono le nubi. Incontrano il limitar del mare mentre di qui, sui colli, stagnano e si contorcono, piangendo gocce gialle.

Ho fatto il mio dovere. Ho camminato. Forse una minima parte di me va già cambiando e forse è già visibile ma temo che a lungo andare, le rive lontane e la risacca loro siano più forti e i gorghi, a largo, vengano a chiamarmi.

Sandro Amici

Un vecchio

Sono un vecchio che si commuove

per un ulivo al vento e quel suo

scindersi composto, rumoreggiando

il mare.

Fronde d’argento, mite tormento

una lenta ed inesausta torsione

ancorata a terra. Quasi un vulcaneo grido.

Io e lui. Entrambi a terra immobili.

Gelo

Stamani più m’avanzavo e più la terra si faceva bella, levigata, seta. Era la terra colta dal gran gelo, dalla sospensione. Nulla, d’inanimato o vivo, si muoveva. Il Sole invece, di contro al mio salire, mi abbagliava. Ci sarebbe voluto del coraggio: essere eroi come i bambini sono. Perdere la ragione e svanir nel bosco, come folletti stolidi, come eremiti nuovi.

Ma questo coraggio, le cose sincere, non c’è più concesso. Andiamo, come occhi velati, incontro alla vaga nebbia del futuro.

Sandro Amici

Terra

Terra in me depositata come in un vaso di pallido coccio

Terra madre e sorella, fatta di ombre celesti e di luci dorate e improvvise

Terra che mi scalda dentro e continuamente germoglia funghi e muschio. Odorosa di tiepidi nascondigli.

Terra che meravigli e che dunque calda m’accogli quando sarà venuto il tempo.

Foto di S. Amici